Se mi amate…

… Seguitemi.

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When you see my face, hope it gives you Hell.

Cara Ex,
ieri ero in bagno e ti pensavo. Ti ho pensato per un motivo preciso: è finita la carta igienica.
Non vedi la connessione tra te e la carta igienica? Oh, ma te lo spiego subito! Sai quando sei in bagno, espleti (cari lettori, so che è disgustoso ma lo facciamo tutti… Almeno spero), ti giri e vedi che, attaccato al supporto di cartone, c’è solo un miserabile foglietto inutile che non si stacca manco a pagare e, se si stacca, si riduce a brandelli? Ecco, quel miserabile foglietto mi ha ricordato te, la tua caparbietà (negativa).
però io ti avviso: anche quel pezzettino finisce SEMPRE, immancabilmente nello scarico.
Keep that in mind.

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Com’è che?

Per questo post, ringraziate tutti quanti Lex (oppure prendetela a randellate, dipende se vi piacerà il post o meno… Comunque, la responsabilità è al 90% sua, sappitelo). Detto ciò, proseguiamo nello sproloquio.
Per prima cosa, volevo segnalarvi due siti veramente carini. Il primo lo conoscerete di sicuro: è Anobii. Per quei pochi ancora avvolti nell’oscurità, Anobii è un sito dove si possono catalogare i libri letti, da leggere, che si ha voglia di leggere. Vi lascio il link della mia libreria se volete curiosare e/o aggiungermi.
Poi c’è la nuovissima scoperta, Bloglovin! Ve l’ho già linkato nell’edit dello scorso post ma non so se è stato notato. In pratica, una volta iscritti, si possono aggiungere tutti i blog che si leggono (anche se appartenenti in altre piattaforme, purchè non siano privati) e lì si viene notificati ogni volta che un blog che leggiamo viene aggiornato (c’è anche l’icona che appare sulla schermata di Google Chrome) . Il mio blog è qui.
Ma il vero soggetto (o oggetto? L’avvento delle email mi ha un po’ confusa) del post è un altro. Ultimamente nel nebbioso Nord italico (non so nel resto d’Italia ma spero vivamente che almeno al Centro e al Sud ci siano persone più intelligenti di noi polentoni. Sì, per una volta sono contro la mia stessa terra) si è diffusa la moda di chiedere “com’è?” quando parli con una persona. Dopo un mio iniziale straniamento in cui rispondevo con un volgarissimo “eeeehhhhh?” abbinato ad occhi sgranati e faccia da idiota, ho capito che il “com’è” ha soppiantato il “come stai?”. ORRORE, ORRORE, ORRORE! Il “come stai?” non sarà semanticamente la forma più corretta allo scopo (a me viene sempre da rispondere “in piedi/seduto/etc.”) ma sicuramente è più intimo e più “sensibile” di un vuoto “com’è?”. Ma com’è cosa? Il cestino dei rifiuti qui vicino? La panchina? La macchina posteggiata in seconda fila laggiù? Cosa? Cosa? Com’è cosa? Almeno con un “come stai?” so che ti stai interessando a me. Benedette Educazione e Sensibilità, perché ci avete lasciati così presto?

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Tra qualche giorno il Re penserà che io sia impazzita. O che sia impazzita la sua ex. Preferirei la seconda ipotesi, grazie. Ma ne dubito. Perchè, nella confusione generale provocata da Lei (sempre Lei, solo Lei), ho dichiarato di non odiarla e che farei di tutto per risolvere la situazione, anche parlarle, però che la smettesse di mettere la sua faccia da frequentatrice di night clubs ovunque, santo cielo. E adesso non so se pavoneggiarmi della mia maturità o se eclissarmi davanti al mio essere zerbino. So che sono stufa e mi sembra di essere in tre in questa relazione già non normale di suo. Ad onor di cronaca, devo dire che la prima volta che si era presentato il problema, il Re era stato fermo e deciso nell’allontanarla. Ma evidentemente Lei è di coccio e il suo fidanzato (di cui si dichiara innamoratissima… Vorrei vedere se anche lui sarà innamoratissimo quando saprà che passi il tuo tempo a stalkerare il mio uomo!) non le basta. Io non le capisco le americane/messicane: hanno una concezione di rispetto tutta loro. Non devi toccare ciò che è/è stato/sarà loro ma loro non portano rispetto verso di te manco ad ammazzarle. 

Però Lei si dovrebbe ricordare che io la voglia di scartavetrarle il naso alla Voldemort ce l’avrò SEMPRE.

 

Edit del 16 maggio 2012 h. 9.51: mi trovate anche qui… Adoro Bloglovin’! Follow my blog with Bloglovin

Pubblicato il da liliris | 35 commenti

Sintesi delle mie giornate (ieri e oggi, forse anche della settimana prossima)

It’s not unusual to be loved by anyone / It’s not unusual to have fun with anyone / but when I see you hanging about with anyone / It’s not unusual to see me cry, / oh I wanna’ die / It’s not unusual to go out at any time / but when I see you out and about it’s such a crime / if you should ever want to be loved by anyone, / It’s not unusual it happens every day no matter / what you say / you find it happens all the time / love will never do what you want it to / why can’t this crazy love be mine / It’s not unusual, to be mad with anyone / It’s not unusual, to be sad with anyone / but if I ever find that you’ve changed at anytime / it’s not unusual to find out that I’m in love with you / whoa-oh-oh-oh-oh

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“La gelosia è un mostro dagli occhi verdi”

Non credo di essere normale ma sto sviluppando una gelosia morbosa nei confronti del Re. Che non è gelosia normale perchè io sono gelosa anche degli amici storici (uomini), delle amiche storiche e pure dei famigliari. Sono sempre stata supergelosa di natura e mi stavo gasando tutta. “Oh, mi fido talmente di lui che non ho bisogno di essere gelosa. Sono superiore a queste cose infantili”. Sì, certo! Come no! Mi dicono che sei geloso quando tieni veramene a una persona. La verità è che ho paura di non riuscire più a trattenermi (al momento sto zitta zitta perchè, pensandoci razionalmente, non ho il ben che minimo motivo per essere gelosa).

“La gelosia è un mostro dagli occhi verdi”. Io li ho grigi.

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Books are love.

Ci sono serate che ti fanno capire che stai frequentando le persone giuste per te anche se sono completamente diverse da te.
Ci sono giornate in cui ti accorgi che nemmeno dieci anni posso scalfire un’Amicizia.
Ci sono momenti in cui un mese sembra un secolo (soprattutto se è un mese che stai aspettando notizie dal tuo Re).

Ci sono attimi in cui, mentre stai leggendo “It” per la seconda volta (rimanendo traumatizzata come la prima), vieni colpita da un flash e capisci che la cosa che ti disturba di più della fine della tua precedente relazione fallimentare non è stata l’essere mollata per un’altra, non è stata l’essere presa in giro fino alla fine e anche oltre, non è dover raccogliere i cocci della tua vita e del tuo cuore. L’unica cosa per cui vorresti rifilargli un pugno sul muso di quelli secchi è che l’omino inutile in questione ha ancora la tua copia de “La famiglia Winshaw” di Jonathan Coe.

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Io odio il genere umano.

Lo sport preferito degli italiani non è il calcio: è spiare i vicini. A capita a tutti di guardare fuori dalla finestra quando il vicino scarica la macchina o di tendere l’orecchio quando c’è una lite furiosa in corso. Lo facciamo sempre perché l’uomo è curioso di natura (e ancor più la donna), non è una questione di pettegolezzi: ascoltiamo/guardiamo, al limite commentiamo con un famigliare e poi ce ne dimentichiamo.

Se poi si hanno vicini per i quali la privacy è un concetto totalmente astratto e si riduce a telefonate urlate en plain air, musica a tutto volume e schiamazzi notturni (sì, intento proprio quel tipo di schiamazzi, quelli imbarazzanti), allora capite bene che è inevitabile spiare i vicini: sono loro che si fanno spiare.

Detto ciò, voglio comprare un casale isolato e darmi alla cucina biologica da rivendere cara e salata.

Come disse qualcuno, “io odio il genere umano, tranne quei cinque Supereroi che si salvano”.

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Io non mi so divertire.

È possibile che io non sappia divertirmi. Nulla di strano, in fondo l’ho sempre saputo. Però ci sono delle cose che si fanno per divertimento che a me sembrano aberranti. Tipo pagare 120 (centoventi) euri per il concerto di una che va in giro mezza nuda a 54 anni (e non è manco ‘sto granché nel canto). Oppure guardare il venerdì sera un programma comico che non fa più ridere perché le battute sono vecchissime e loro non se ne vogliono rendere conto. Oppure accettare che i miei miti preadolescenziali Beavis and Butt-head vengano doppiati da due idioti che sopravvivono grazie a battute omofobe e canzonette sui mafiosi.

Io non mi so divertire.

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La nomade torna…

… Che poi sembro più un’assassina che torna sul luogo del delitto. Vorrei poter riassumere l’ultimo periodo ma temo di non esserne capace. È stato tutto tremendamente complicato e terribilmente bello. E per completare il quadro e fare un bilancio ho solo bisogno di tornare alla normalità con il mio Re (sparito per causa trasloco, che poi non è sparito sparito ma non è stato comunque presentissimo). Detto ciò, WordPress mi accetterà? Sarà amore? Chi vivrà, vedrà.

E senza computer manca l’aria..

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